domenica 29 marzo 2009

LA GESTIONE DEI CAPRICCI

Giovedì 26 marzo la dott.essa Bernardelli (psicologa) ha incontrato i genitori dei nostri bambini e noi educatrici per parlare insieme dei capricci.

Qui di seguito potrete leggere una sintesi delle argomentazioni scaturite e delle nostre riflessioni.


PERCHE' I CAPRICCI?

I bambini fanno i capricci perchè hanno bisogno di definire limiti e regole da rispettare che costituiscono un contenitore psicologico che fornisce loro sicurezza.


Il bisogno di sperimentare le situazioni più volte deriva dal fatto che i bambini imparano dalle esperienze. Per questo motivo è importante la coerenza e che il NO venga confermato. Se per pigrizia si risponde SI alla richiesta, per il bambino si apre uno spiraglio di speranza per ottenere ciò che vuole e così apprende che la tecnica del capriccio è efficace. Il rischio è che il capriccio si intensifichi la volta successiva.

QUANDO COMINCIANO?

I capricci cominciano già da quando il bambino impara a gattonare e a camminare perchè gli vengono dati limiti spaziali entro quale muoversi. Il bambino reagisce ai no perchè ha voglia di esplorare. Crescendo le richieste si fanno sempre più complesse e toccano altri campi.

La rabbia è una delle prime emozioni a sorgere. I bambini devono imparare a autocontrollarsi.

L'IMPORTANZA DEI NO.

Dire NO è importante in alcuni casi per l'incolumità del bambino.

Dire NO è importante per stimolare nel bambino la ricerca di nuove strategie di azione per risolvere i suoi piccoli grandi problemi.

I genitori devono dare messaggi identici in modo che le regole comportamentali siano ben chiare, per evitare che il bambino faccia la richiesta a chi lo può accontentare attuando comportamenti opportunisti.

COME COMPORTARSI DI FRONTE AL CAPRICCIO.

Non bisogna in nessun modo soddisfare il capriccio, soprattutto per pigrizia e per comodità ( "basta che stai zitto").

TECNICA DEI MINUTI DI SOSPENSIONE.
Adibire un angolo o una stanza della casa ai minuti di sospensione. Tale luogo deve permettere l'isolamento e la sospensione da ogni attività (es. corridoio,salotto,stanza dei giochi) e non deve riguardare il riposo e il nutrirsi. Quando esplode il capriccio il bambino è molto arrabbiato: condurlo nell'angolo e spiegarne la funzione e il motivo per cui viene "fermato". Si lascia lì il bambino finchè non controlla la sua rabbia e una volta che si è calmato lo si abbraccia e gli si ribadisce la regola. Questa tecnica è attuabile ogniqualvolta il bambino reagisce al NO con il capriccio, in modo che capisca che tale comportamento non porta a risultati positivi per lui. La sospensione deve scattare con lo scoppiare del capriccio.


PREMIARE I COMPORTAMENTI POSITIVI.
Ogni volta che il bambino rispetta le istruzioni che gli sono state fornite, è bene premiarlo. Si consiglia un premio di carattere affettivo ( coccole, pomeriggio al parco, giro in bicicletta) piuttosto che di carattere materiale (dolci, giocattoli), per non dare a questi oggetti un valore fuorviante, evitando in futuro richieste materiali maggiori. Possiamo anche utilizzare una tabella sulla quale viene indicato un obiettivo e disegnato uno smile ogni volta che questo viene raggiunto. Ad ogni smile corrisponde un premio.


SCENDERE A COMPROMESSI.
Nell'educare il bambino il genitore porta con sè anche le proprie esperienze passate e questo significa che certe regole sono più sentite rispetto che ad altre. Su quelle regole che pur sono socialmente condivise ma che hanno un rapporto debole con il proprio passato è possibile attuare la tecnica del compromesso.Sostanzialmente consiste nel proporre al bambino uno scambio o un incentivo comportamentale.

Esempio di incentivo: fai ordine, poi andiamo al parco.

Esempio di scambio: puoi guardare mentre cucino ma in cambio non toccare la pentola.

Tutto ciò non è un ricatto: l'alternativa che si propone non è una minaccia ma uno scambio equo.

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